Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 24 Maggio 2013

Salmi 119(118),12.16.18.27.34.35.
Benedetto sei tu, Signore;
mostrami il tuo volere.
Nella tua volontà è la mia gioia; mai dimenticherò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io veda le meraviglie della tua legge.

Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò i tuoi prodigi.
Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge e la custodisca con tutto il cuore.
Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, perché in esso è la mia gioia.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 10,1-12.
Partito di là, si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli l'ammaestrava, come era solito fare.
E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «E' lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?».
Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma.
Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina;
per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.
Sicché non sono più due, ma una sola carne.
L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto».
Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse:
«Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei;
se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».

Meditazione del giorno
Beato Giovanni Paolo II (1920-2005), papa
Discorso al Sinodo sulla famiglia (ott. 1980), § 5 (© Libreria Editrice Vaticana)
 
« I due saranno una carne sola »
    Quando Cristo, prima della sua morte, proprio alla soglia del mistero pasquale, prega dicendo : « Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi » (Gv 17,11), egli chiede anche, forse con dilezione, l'unità tra gli sposi e nelle famiglie. Sta pregando per l'unità dei suoi discepoli, per l'unità della Chiesa. Ora il mistero della Chiesa è paragonato da san Paolo al matrimonio (Ef 5,32).

    Per cui la Chiesa non solo si prende cura della famiglia, ma anche la considera, in un certo modo, suo modello. Nell'amore di Cristo, suo Sposo, che ci ha amati fino alla morte, la Chiesa contempla gli sposi che hanno promesso di amarsi per tutta la vita, fino alla morte. Ed essa considera un dovere suo singolare proteggere tale amore, questa fedeltà e onestà e tutti i beni, che ne provengono per la persona umana e per la società. È proprio la famiglia che dà la vita alla società; È in essa che, attraverso l'opera di educazione, si forma la struttura stessa dell'umanità, di ogni uomo sulla terra.

    Ecco quanto dice, nel Vangelo ..., il Figlio al Padre: “Le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte... e hanno creduto che tu mi hai mandato... Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie...” (Gv 17,8-10). Non risuona nei cuori delle generazioni l'eco di questo dialogo? Non costituisce esso il tessuto vivificante della storia di ogni famiglia e, tramite la famiglia, di ogni uomo? ... “Io prego per loro... per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi”! (Gv 17,9).


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