Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 17 Maggio 2013

Salmi 103(102),1-2.11-12.19-20ab.
Di Davide.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia su quanti lo temono;
come dista l'oriente dall'occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.

Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono
e il suo regno abbraccia l'universo.
Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli,
potenti esecutori dei suoi comandi.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 21,15-19.
In quel tempo quando si fu manifestato ai discepoli ed essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle».
Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle.
In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».

Meditazione del giorno
San Giovanni Crisostomo (ca 345-407), sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa

« Mi vuoi bene ?... Pasci le mie pecorelle »
    Imitiamo la virtù degli apostoli, e non gli saremo inferiori in nulla. Infatti non i loro miracoli li hanno resi apostoli, bensì la santità della loro vita. Da questo riconosciamo un discepolo di Cristo. Questo segno ci è stato chiaramente dato dal Signore. Quando egli ha voluto tracciare il ritratto dei suoi discepoli e rivelare il segno che avrebbe distinto i suoi apostoli, ha detto : « Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli ». Quale segno? Fare miracoli? Risuscitare i morti ?  Niente affatto ! Da cosa allora ? «  Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri » (Gv 13,35).

    Ora l'amore non è questione di miracoli, ma semplicemente di virtù. « Pieno compimento della legge è l'amore » (Rm 13,10)... Abbiate dunque l'amore in voi e sarete tra gli apostoli, anzi nei primi posti tra di loro ! Volete un'altra prova di questo insegnamento? Sentite come Cristo si rivolge a Pietro: “ Pietro, mi ami tu più di costoro?” Non c'è nulla che possa farci ottenere il Regno dei cieli se non amare Cristo come merita... Cosa faremo per amarlo più degli apostoli?... Ascoltiamo Cristo, colui che dobbiamo amare: “Se mi ami più di costoro, pasci le mie pecorelle”...  Lo zelo, la compassione, la preoccupazione della carica pastorale, sono atti, non miracoli.


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