Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 15 Maggio 2013

Salmi 68(67),29-30.33-35a.35b-36c.
Dispiega, Dio, la tua potenza, conferma, Dio, quanto hai fatto per noi.
Per il tuo tempio, in Gerusalemme, a te i re porteranno doni.
Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore;
egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni, ecco, tuona con voce potente.

Riconoscete a Dio la sua potenza, la sua maestà su Israele, la sua potenza sopra le nubi.
Terribile sei, Dio, dal tuo santuario; il Dio d'Israele dà forza e vigore al suo popolo, sia benedetto Dio.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 17,11b-19.
Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.
Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura.
Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.
Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno.
Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Consacrali nella verità. La tua parola è verità.
Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo;
per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.


 Meditazione del giorno
Lettera a Diogneto (ca 200)
§ 5-6 ; Funk 1, 397-401
 
« Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno »
        I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini né per territorio, né per lingua, né per consuetudini di vita. Infatti non abitano città particolari, né usano di un qualche strano linguaggio, né conducono uno speciale genere di vita. La loro dottrina non è stata inventata per riflessione e indagine di uomini amanti della novità, né essi si appoggiano, come taluni, sopra un sistema filosofico umano.

        Abitano in città sia greche che barbare, come capita, e pur seguendo nel vestito, nel vitto e nel resto della vita le usanze del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, per ammissione di tutti, incredibile. Abitano ciascuno la loro patria, ma come forestieri, partecipano a tutte le attività di buoni cittadini e accettano tutti gli oneri come ospiti di passaggio. Ogni terra straniera è patria per loro, mentre ogni patria è per essi terra straniera... Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Trascorrono la loro vita sulla terra, ma la loro cittadinanza è quella del cielo (Eb 11, 16). Obbediscono alle leggi stabilite, ma, con il loro modo di vivere, sono superiori alle leggi.

        Amano tutti e da tutti sono perseguitati. Sono sconosciuti eppure condannati. Sono mandati a morte, ma con questo ricevono la vita. Sono poveri, ma arricchiscono molti. Mancano di ogni cosa, ma trovano tutto in sovrabbondanza... Sono ingiuriati e benedicono, sono trattati ignominiosamente e ricambiano con l'onore... In una parola i cristiani sono nel mondo quello che è l'anima nel corpo.


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