Alleluia. Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore.
Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alto
e si china a guardare nei cieli e sulla terra?
Solleva l'indigente dalla polvere, dall'immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 15,9-17.
Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.
Meditazione del giorno
Paolo VI, papa dal 1963 al 1978
Udienza generale del 12/6/1974 ( © Libreria Editrice Vaticana)
La perenne giovinezza della Chiesa
Noi ora lasciamo correre il nostro pensiero ad un effetto proprio
della Pentecoste, di questa misteriosa e meravigliosa animazione
soprannaturale, prodotta dall'infusione dello Spirito Santo nel corpo
visibile, sociale, umano dei seguaci di Cristo; ed è questo: la perenne
giovinezza della Chiesa... L'umanità che compone la Chiesa, subendo la
sorte del tempo è sepolta nella morte temporale, ma con ciò non si
sospende, non si interrompe la testimonianza della Chiesa nella storia
per il passare dei secoli; lo ha profetato e promesso Gesù: «Io sono con
voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Lo aveva
lasciato capire anche a Simone, quando gli impose un nome d'immortalità:
«Tu sei Pietro, e su questa Pietra edificherò la mia Chiesa, e le
potenze degli inferi non potranno prevalere contro di essa» (Mt 16,18).
Si può subito obiettare, con tanta gente del giorno d'oggi: che la Chiesa sia permanente, può essere; dura da quasi venti secoli; ma proprio per questa sua durata, essa è antica, è vecchia... Ora la Chiesa sarà venerabile per la sua antichità ... ma, essi dicono, non è viva di quel respiro odierno ch'è sempre nuovo; non è giovane. L'obiezione è forte, e meriterebbe un lungo trattato... per rispondervi. Ma poi l'equazione perennità-giovinezza può bastare da sé alle menti aperte alla verità. Perché è proprio così, e «questo è cosa meravigliosa ai nostri occhi» (Mt 21,42): la Chiesa è giovane.
E ciò che stupisce ancor più si è che i nervi della sua gioventù derivano dalla sua inalterabile persistenza nel tempo. Il tempo non fa invecchiare la Chiesa; la fa crescere, la provoca alla vita, alla pienezza... Muoiono, come tutti i mortali tutti coloro che umanamente compongono la Chiesa; ma essa, la Chiesa, non solo ha in se stessa un invincibile principio soprannaturale, ultra storico, di immortalità, ma possiede altresì energie incalcolabili di rinnovamento.
Si può subito obiettare, con tanta gente del giorno d'oggi: che la Chiesa sia permanente, può essere; dura da quasi venti secoli; ma proprio per questa sua durata, essa è antica, è vecchia... Ora la Chiesa sarà venerabile per la sua antichità ... ma, essi dicono, non è viva di quel respiro odierno ch'è sempre nuovo; non è giovane. L'obiezione è forte, e meriterebbe un lungo trattato... per rispondervi. Ma poi l'equazione perennità-giovinezza può bastare da sé alle menti aperte alla verità. Perché è proprio così, e «questo è cosa meravigliosa ai nostri occhi» (Mt 21,42): la Chiesa è giovane.
E ciò che stupisce ancor più si è che i nervi della sua gioventù derivano dalla sua inalterabile persistenza nel tempo. Il tempo non fa invecchiare la Chiesa; la fa crescere, la provoca alla vita, alla pienezza... Muoiono, come tutti i mortali tutti coloro che umanamente compongono la Chiesa; ma essa, la Chiesa, non solo ha in se stessa un invincibile principio soprannaturale, ultra storico, di immortalità, ma possiede altresì energie incalcolabili di rinnovamento.