Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del 2 Aprile 2013

Salmi 33(32),4-5.18-19.20.22.
Poiché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama il diritto e la giustizia,
della sua grazia è piena la terra.



Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
per liberarlo dalla morte
nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,11-18. 
Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro
e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo».
Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!
Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.

Meditazione del giorno 

Omelia monastica anonima del 13° secolo 
Meditazione sulla Passione e Risurrezione di Cristo, 38 ; PL 184, 766

“Donna, perché piangi? Chi cerchi?"

« Donna, perché piangi ? Chi cerchi? » Angeli santi, eppure voi sapete bene chi ella piange e chi cerca. Perché rendere ancor più amare le sue lacrime rinnovando il ricordo di lui? Ma Maria può dar libero corso al suo dolore e al suo pianto, poiché s'avvicina la gioia di una consolazione insperata. “Si volge e vede Gesù in piedi, ma non lo riconosce”. Scena piena di dolcezza e bontà, dove colui che è desiderato e cercato si mostra e pure si nasconde. Si nasconde per essere cercato con più ardore, trovato con più gioia, trattenuto con più tenerezza, fino ad essere introdotto, per restarvi, nella dimora dell'amore (cfr Ct 3,4). Ecco come la Sapienza “si diletta sul globo terrestre, ponendo le sue delizie tra i figli dell'uomo” (Pr 8,31).

« Donna, perché piangi ? Chi cerchi? » Tu hai colui che cerchi e l'ignori? Hai la vera gioia eterna e piangi? L'hai in te colui che cerchi fuori. Veramente stai fuori in lacrime vicino a una tomba. La mia tomba è il tuo cuore; non vi sto morto, ma vi riposo, vivo per l'eternità. La tua anima è il mio giardino. Avevi ragione a pensare che sono giardiniere. Nuovo Adamo, coltivo il mio paradiso e lo custodisco. Le tue lacrime, il tuo amore ed il tuo desiderio sono la mia opera. Mi possiedi in te senza saperlo: ecco perché mi cerchi fuori. Sto per mostrami a te là anche per farti rientrare in te stessa così che tu possa trovare dentro colui che cerchi fuori.


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