Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 11 Febbraio 2013


Venite, adoriamo il Signore,
prostràti davanti a lui che ci ha fatti;
egli è il Signore nostro Dio. (Sal 94,6-7)

Salmi 104(103),1-2a.5-6.10.12.24.35c.
Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande! Rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto. Tu stendi il cielo come una tenda,
Hai fondato la terra sulle sue basi, mai potrà vacillare.
L'oceano l'avvolgeva come un manto, le acque coprivano le montagne.

Fai scaturire le sorgenti nelle valli e scorrono tra i monti;
Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo, cantano tra le fronde.
Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature.
Scompaiano i peccatori dalla terra e più non esistano gli empi. Benedici il Signore, anima mia.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 6,53-56. 
Compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genèsaret.
Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe,
e accorrendo da tutta quella regione cominciarono a portargli sui lettucci quelli che stavano male, dovunque udivano che si trovasse.
E dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo toccavano guarivano.
Meditazione del giorno 

San Leone Magno ( ?-circa 461), papa e dottore della Chiesa 
Lettera 28, 3-4 a Flaviano ; PL 54, 763-767

« Quanti lo toccavano guarivano »

L'umiltà della nostra natura fu assunta dalla Maestà divina, la nostra debolezza dalla sua forza, la nostra mortalità da colui che è eterno; e per pagare il debito che gravava sulla nostra condizione, la natura impassibile di Dio si è unita alla nostra natura passibile. Tutto questo avvenne perché, come era conveniente per la nostra salvezza, il solo e unico mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù (1 Tm 2,5), immune dalla morte per un verso, fosse, per l'altro, ad essa soggetto.

E' dunque nella natura integrale e completa di un vero uomo che il vero Dio è nato... Ha preso la natura di schiavo senza la macchia del peccato; ha rialzato l'umanità senza abbassare la divinità. Spogliando se stesso (Fil 2,7), colui che era invisibile si è reso visibile; il Creatore e Signore di tutte le cose ha voluto essere mortale fra i mortali. Ma tutto ciò era la condiscendenza della sua misericordia, non la perdita della sua potenza... Si tratta di una condizione nuova...: infinito, si lascia circoscrivere; esistente prima di tutti i tempi, comincia a vivere nel tempo; padrone e signore dell'universo, nasconde la sua infinità maestà e prende la forma di servo (Fil 2,7) ; impassibile e immortale in quanto Dio, non disdegna di farsi uomo passibile e soggetto alle leggi della morte. Colui infatti che è vero Dio, è anche vero uomo. ... E' vero Dio per il fatto che “in principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”; è uomo per il fatto che “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,1.14).


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