Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Inno alla carità di San Paolo

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia,
non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia.
Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.
Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità! 

Sant'Agostino
"Se non avessi la Carità"
Commento 1Gv 5,7

"Solo l'amore distingue i figli di Dio dai figli del diavolo...Quelli che hanno la carità sono nati da Dio, quelli che non l'hanno non sono nati da Dio. E' questo il grande criterio di discernimento. Se tu avessi tutto, ma ti mancasse quest'unica cosa, a nulla ti gioverebbe ciò che hai; se non hai le altre cose, ma possiedi questa, tu hai adempiuto la legge. Chi infatti ama il prossimo- dice l'apostolo - ha adempiuto la legge; e il compimento della legge è la carità (Rm 13,8-10). La carità è, a mio parere, la pietra preziosa, scoperta e comperata da quel mercante del Vangelo, il quale per questo, vendette tutto ciò che aveva. La carità è quella pietra preziosa, non avendo la quale nessun giovamento verrà da qualunque cosa tu possegga; se invece possiedi soltanto la carità, ti basterebbe essa sola!

San Paolo
Per riflettere.

L'apostolo Paolo, che si è lasciato afferrare in profondità dall'amore di Cristo, ha delineato in sintesi le mappe di questo amore. Esse possono aiutarci ad esplorare i nuovi territori della carità aperti dall'insegnamento di Cristo. Dall'insieme risulta un quadro ricco di atteggiamenti da evitare e di orientamenti da favorire, in modo da far crescere una personalità equilibrata, interiormente libera. A chi vuole avventurarsi in questa crescita coraggiosa e liberante, è proposto innanzi tutto di non cercare più se stesso e il proprio interesse. Come Cristo che "non cerò di piacere a se stesso"(Rm 15,3). Occorre collocarsi invece nella prospettiva di favorire l'interesse e la crescita degli altri.

Se nasce veramente in noi l'amore per gli altri, allora lentamente scompaiono dal nostro animo e dalla nostra vita gli atteggiamenti che possono distanziarci e dividerci da loro. Non oseremo più vantare a dismisura le nostre doti, fino all'arroganza e al disprezzo. Non faremo pesare la nostra superiorità, di qualsiasi genere, al punto da creare rivalità. Non ci sentiremo rovinare l'animo da invidie o animosità, se negli altri si manifesteranno doti diverse dalle nostre. Gioiremo invece per i differenti talenti dati a ciascuno, come fonte e stimolo continuo per una crescita più armoniosa.

In tal modo avremo il massimo rispetto per tutto ciò che l'altro è e per ciò che egli manifesta: il suo corpo, i suoi sentimenti, le sue idee, la sua storia. Non avremo il coraggio di fargli torto o ingiustizia e tanto meno di fargli del male. Gli andremo incontro invece con un immenso amore che non si aspetta riconoscimenti e ricompense, disposti a rinunciare a diritti ed anche a subire ingiustizie, purchè vinca la potenza della carità cristiana.

Beato Charles de Foucauld
Per pregare

"Fa che ami il mio prossimo"

Mio Dio, quanto devo amare 
tutte le creature, animate e inanimate, 
poichè tutte sono uscite dalle tue mani: 
si guarda con tenerezza, si bacia, 
si adora l'opera di chi si ama, 
essa è qualcosa di lui:
quanto più si devono amare le tue opere
che sono fatte tali e quali tu le vuoi, 
mentre quelle degli uomini
sono sempre al di sotto della loro volontà...
Le tue opere tu "vedi che sono buone"
mentre quelle degli uomini sono così imperfette!
L'opera della tua volontà è beneamata,
della tua potenza, del tuo amore, 
di te insomma, o Dio benedetto
ed amato in tutti i secoli!
Di quale amore, di qual rispetto 
bisogna circondarla!
Come bisogna sentirla, 
nei confronti
di ciascuna di esse, la nostra indegnità, 
non indegnità di natura, 
ma indegnità per i nostri
peccati!
Come bisogna
che rispetti me stesso, 
corpo e anima, 
così bisogna rispettare
il prossismo! Amen

Charles de Foucauld

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