Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 3 Febbraio 2013

IV domenica del tempo ordinario anno C
Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)

SALMO RESPONSORIALE (Sal 70)
Rit: La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.


La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

Canto al Vangelo (Lc 4,18)

Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.

VANGELO (Lc 4,21-30)
Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Meditazione del giorno 

Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Nord Africa) e dottore della Chiesa
Discorso Delbeau 61, 14-18

“Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò”

Un medico è venuto in mezzo a noi per restituirci la salute: nostro Signor Gesù Cristo. Ha trovato la cecità nel nostro cuore e ha promesso la luce e cose “che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo” (1Cor 2,9).

L'umiltà di Gesù Cristo è il rimedio al tuo orgoglio. Non ti burlare di chi ti darà la guarigione; sii umile, tu per il quale Dio si è fatto umile. Infatti, egli sapeva che il rimedio dell'umiltà ti avrebbe guarito, lui che conosce bene la tua malattia e sa come guarirla. Quando non potevi correre dal medico, il medico in persona è venuto da te... Egli viene, vuole soccorrerti, sa ciò che ti serve.

Dio è venuto con l'umiltà perché l'uomo possa giustamente imitarlo; se fosse rimasto sopra di te, come avresti potuto imitarlo? E, senza imitarlo, come potrai essere guarito? E' venuto con l'umiltà, poiché conosceva la natura della medicina che doveva somministrarti: un po' amara, certamente, ma salutare. E tu, continui a burlarti di lui, che ti tende la coppa, e gli dici: “Ma che genere di Dio sei, mio Dio? E' nato, ha sofferto, è stato coperto di sputi, coronato di spine, inchiodato sulla croce!” Anima disgraziata! Vedi l'umiltà del medico e non vedi il cancro del tuo orgoglio, ecco perché non ti piace l'umiltà...

Accade spesso che i malati mentali finiscano per bastonare i loro medici. In questo caso, il medico misericordioso non solo non si arrabbia contro colui che l'ha colpito, ma cerca di curarlo... Il nostro medico, lui, non ha paura di essere ucciso dai malati presi da follia: ha fatto della sua morte un rimedio per loro. Infatti è morto e risuscitato.

Preghiera

Si, c’è voluto poco a trasformare l’attenzione e la sorpresa in dubbio e poi irritazione. E’ stato breve il passaggio dall’entusiasmo al rifiuto, dalla meraviglia allo sdegno. Forse perché, Gesù, non possono accettare che il Messia abbia vissuto tra loro per tanto tempo, senza alcuna distinzione, sperimentando una vita povera e laboriosa.

Si attendono un grande della terra, un nobile condottiero, un maestro dotto e preparato, e tu sei solamente «il figlio di Giuseppe». Forse perché, Gesù, tu vai dritto al problema: non fai nulla per blandire i loro orecchi, per destare un sano orgoglio paesano, per dissipare i dubbi che affiorano dopo il primo impatto, denso di meraviglia.

Tu chiami le cose per nome: è difficile accogliere come profeta, che parla nel nome dell’Altissimo,
uno di cui sappiamo quasi tutto e che all’apparenza non ha proprio nulla di straordinario. Ed è ancora più difficile credere che il Messia sia il figlio del carpentiere. Eppure queste sono le strade di Dio: egli dà appuntamento là dove vuole lui,  attraverso persone di sua libera scelta. Riconoscere la sua presenza significa poter accogliere un’offerta di grazia che cambia la nostra vita. Ma bisogna rinunciare a tanti preconcetti, a voler imporre a Dio le nostre idee.

Pietà, Signore Gesù, per la mia incomprensione, e per il mio sdegno 
e per tutte le volte che ti ho cacciato dal mio cuore, conducendoti nel precipizio della mia rabbia, 
per buttarti nell'abisso della mia indifferenza. Crea in me, Signore, il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nel mio cuore con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua sapienza, possa valutare 
le cose terrene ed eterne, e diventare libero e povero per il tuo regno, testimoniando al mondo  
che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen


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