Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 19 Gennaio 2013

Salmi 19(18),8.9.10.15. 
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.

Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.

Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 2,13-17. 
Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava.
Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Egli, alzatosi, lo seguì.
Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano.
Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?».
Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori».

Meditazione del giorno 

San Pietro Crisologo (circa 406-450), vescovo di Ravenna, dottore della Chiesa 
Discorso 30 ; PL 52,285

“Mangia in compagnia dei pubblicani e dei peccatori!”

“Perché il vostro maestro mangia in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?” Dio è accusato di chinarsi verso l'uomo, di sedere accanto a un peccatore, di aver fame della sua conversione e sete del suo ritorno, di accettare di mangiare il cibo della misericordia e di bere alla coppa della bontà. Ma Cristo, fratelli miei, è venuto a questa mensa: la Vita è venuta fra questi commensali per far vivere con lui, della sua stessa vita, coloro che stavano per morire. La Resurrezione si è riversata su questa tavola affinché coloro che giacciono nella morte si alzino dalle loro tombe; la Grazia si è abbassata per elevare i peccatori fino al perdono; Dio è venuto dall'uomo perché l'uomo giunga a Dio; il giudice si è seduto alla tavola dei colpevoli per sottrarre l'umanità alla sentenza della condanna; il medico è venuto dai malati per ridare loro le forze esaurite mangiando con loro; il Buon Pastore si è chinato per prendere sulle spalle la pecora perduta e riportarla all'ovile della salvezza (Lc 15,3s)...

“Perché il vostro maestro mangia in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?” Ma chi è peccatore, se non colui che rifiuta di vedersi peccatore? Non è forse sprofondare nel peccato, e identificarsi veramente con esso, quando si smette di riconoscersi peccatore? E chi è ingiusto, se non colui che si ritiene giusto? ... Andiamo, fariseo, confessa il tuo peccato e potrai venire alla tavola di Cristo. Cristo per te si farà pane, il pane che sarà spezzato per il perdono dei tuoi peccati. Cristo diventerà per te calice, il calice del vino che sarà versato per la remissione delle tue colpe. Su, fariseo, condividi il pasto dei peccatori, per poter mangiare con Cristo. Riconosciti peccatore, e Cristo mangerà con te. Entra coi peccatori al banchetto del tuo Signore, e potrai non essere più peccatore. Entra col perdono di Cristo nella dimora della misericordia.


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