Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 22 Gennaio 2013

Salmi 111(110),1-2.4-5.9.10c. 
Alleluia. Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, nel consesso dei giusti e nell'assemblea.
Grandi le opere del Signore, le contemplino coloro che le amano.
Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore.
Egli dà il cibo a chi lo teme, si ricorda sempre della sua alleanza.
Mandò a liberare il suo popolo, stabilì la sua alleanza per sempre.
Santo e terribile il suo nome. Principio della saggezza è il timore del Signore, saggio è colui che gli è fedele; la lode del Signore è senza fine.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 2,23-28.
In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe.
I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?».
Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni?
Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!
Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».
Meditazione del giorno Benedetto XVI, papa 

Esortazione apostolica « Sacramentum caritatis » § 72 (©Libreria Editrice Vaticana)

“Il signore del sabato”: la liberazione portata da Cristo

Questa radicale novità che l'Eucaristia introduce nella vita dell'uomo si è rivelata alla coscienza cristiana fin dall'inizio. I fedeli hanno subito percepito il profondo influsso che la Celebrazione eucaristica esercitava sullo stile della loro vita. Sant'Ignazio di Antiochia (?-c.110) esprimeva questa verità qualificando i cristiani come « coloro che sono giunti alla nuova speranza », e li presentava come coloro che vivono « secondo la domenica ». Questa formula del grande martire antiocheno mette chiaramente in luce il nesso tra la realtà eucaristica e l'esistenza cristiana nella sua quotidianità. La consuetudine caratteristica dei cristiani di riunirsi nel primo giorno dopo il sabato per celebrare la risurrezione di Cristo – secondo il racconto di san Giustino martire(c.100-160) – è anche il dato che definisce la forma dell'esistenza rinnovata dall'incontro con Cristo.

La formula di sant'Ignazio – « Vivere secondo la domenica » – sottolinea pure il valore paradigmatico che questo giorno santo possiede per ogni altro giorno della settimana. Esso, infatti, non si distingue in base alla semplice sospensione delle attività solite, come una sorta di parentesi all'interno del ritmo usuale dei giorni. I cristiani hanno sempre sentito questo giorno come il primo della settimana, perché in esso si fa memoria della radicale novità portata da Cristo. Pertanto, la domenica è il giorno in cui il cristiano ritrova quella forma eucaristica della sua esistenza secondo la quale è chiamato a vivere costantemente. « Vivere secondo la domenica » vuol dire vivere nella consapevolezza della liberazione portata da Cristo e svolgere la propria esistenza come offerta di se stessi a Dio, perché la sua vittoria si manifesti pienamente a tutti gli uomini attraverso una condotta intimamente rinnovata.

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