Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Le sette "parole" pronunciate da Gesù sulla croce

I quattro Vangeli riferiscono sette "parole" o più precisamente sette frasi, pronunciate da Gesù sulla croce. Ad esse si cerca di dare una successione facendo attenzione ai vari contesti.

LA PRIMA PAROLA

“PADRE PERDONA A
LORO”
I profeti avevano detto di Lui “Egli non avrebbe spezzato una canna incrinata”, e Gesù rispose: “non sono venuto per giudicare il mondo, ma perché il mondo fosse salvato per mezzo mio”.
Nei suoi insegnamenti accennava spesso al perdono :”Perdonate e vi sarà perdonato”, nel Padre Nostro, fate del bene anche ai vostri nemici, a chi vi odia, pregate per quelli che vi perseguitano, quando volevano lapidare la prostituta disse:”donna, chi ti ha condannato?
Voleva essere il modello degli uomini: “Io sono la via della verità e la vita”, dimostrando e confermando in tutto quello che diceva e faceva il modello di vita da seguire e da imitare.
Doveva perciò far brillare il perdono come ultimo documento a conferma che Egli realmente era il Figlio di Dio. Dal trono su cui stava inchiodato, elevato all’altezza di poter attirare tutti a se, nel momento solenne d’essere proclamato Redentore del mondo, era necessario che compisse un atto di perdono divino.
Nel Suo perdono aveva incluso (ed ha incluso) tutti quelli che desideravano essere “Figli del Padre che è nei cieli”. Fece in modo che le sue parole fossero percepite bene ai presenti, perché l’implorazione di Cristo che chiedeva perdono per i suoi carnefici, fosse d’esempio per i suoi insegnamenti.
“Se sei Figlio di Dio scendi dalla croce” dicevano i persecutori come prova delle Sue affermazioni.
Quando gli sputarono in faccia non disse niente “Se uno ti da uno schiaffo, porgi l’altra guancia”, quando lo derisero e lo maltrattarono non poteva e non voleva difendersi, perché solo nel Padre aveva la Sua difesa e perché non voleva ribellarsi alla Sua volontà, perciò, ancora una volta chiese al Padre di perdonare.

"Padre perdonali". O Gesù, quante volte sono risuonate queste parole nella tua vita! E ancora una volta tra le tue ultime volontà risuona la parola "perdona"; fino all'ultimo, fino alla fine. "Padre perdonali".

Tutti erano accecati dall'odio, inchiodandoti sulla Croce, tutti ti hanno deriso, disprezzato, e invece Tu, Gesù, pregavi Tuo Padre, perchè non venissero macchiati dal peccato per le loro cattiverie verso di Te.

E a noi quante volte capita di tradirti, o Gesù? Quante volte il tuo modo di pensare, di vivere, di credere, ci sembra troppo faticoso e per questo, per noi è più facile "rimuoverti" dalla nostra vita? Quante volte il nostro orgoglio ci impedisce di pentirci davvero?

Quante volte ti abbiamo condannato in famiglia, al lavoro, tra gli amici? Quante volte siamo stati "soldati" per coloro che ci vivono accanto? Quante volte ci siamo accaniti contro i più deboli, gli indifesi, i più piccoli? Quante volte ci siamo lasciati dominare dalla collera?

Preghiamo.
 O Signore, per vivere come te in mezzo agli uomini, bisogna correre il rischio di perdonare. Si fa presto a dire Amore, ma vivere l'amore che perdona, è un'altra cosa. Si può perdonare unicamente per seguire te. La tua ultima preghiera:"Padre, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno" ne fa nascere un'altra:"Padre, perdona me, perchè così spesso anche io non so ciò che faccio". Fa' che sappiamo ricominciare sempre di nuovo a convertire il nostro cuore, per essere testimone del tuo perdono.

 Perdonaci Signore.






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