Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 18 Gennaio 2013

Salmi 78(77),3.4bc.6c-7.8.
Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato,
non lo terremo nascosto ai loro figli;
diremo alla generazione futura

le lodi del Signore, la sua potenza
e le meraviglie che egli ha compiuto.
perché le sappia la generazione futura, i figli che nasceranno. Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli

perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma osservino i suoi comandi.
Non siano come i loro padri, generazione ribelle e ostinata, generazione dal cuore incostante e dallo spirito infedele a Dio.


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 2,1-12. 
Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa
e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.
Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone.
Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico.
Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».
Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro:
«Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?».
Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori?
Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?
Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati,
ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua».
Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
Meditazione del giorno Catechismo della Chiesa cattolica 
§1420-1421, 1468-1469 (© Libreria Editrice Vaticana)

“Alzati”

Attraverso i sacramenti dell'iniziazione cristiana [battesimo, confermazione, eucaristia], l'uomo riceve la vita nuova di Cristo. Ora, questa vita, noi la portiamo “in vasi di creta” (2Cor 4,7). Adesso è ancora “nascosta con Cristo in Dio” (Col 3,3). Noi siamo ancora nella “nostra abitazione sulla terra” (2Cor 5,1), sottomessa alla sofferenza, alla malattia e alla morte. Questa vita nuova di figlio di Dio può essere indebolita e persino perduta a causa del peccato. Il Signore Gesù Cristo, medico delle nostre anime e dei nostri corpi, colui che ha rimesso i peccati al paralitico e gli ha reso la salute del corpo, ha voluto che la sua Chiesa continui, nella forza dello Spirito Santo, la sua opera di guarigione e di salvezza... E' lo scopo dei due sacramenti di guarigione: del sacramento della Penitenza e dell'Unzione degli infermi...

“Tutto il valore della penitenza consiste nel restituirci alla grazia di Dio stringendoci a lui in intima e grande amicizia”. Il fine e l'effetto di questo sacramento sono dunque la riconciliazione con Dio. In coloro che ricevono il sacramento della Penitenza con cuore contrito e in una disposizione religiosa, ne conseguono “la pace e la serenità della coscienza insieme a una vivissima consolazione dello spirito”. Infatti, il sacramento della riconciliazione con Dio opera una autentica “risurrezione spirituale”, restituisce la dignità e i beni della vita dei figli di Dio, di cui il più prezioso è l'amicizia di Dio (cfr Lc 15,32).

Questo sacramento ci riconcilia con la Chiesa. Il peccato incrina o infrange la comunione fraterna. Il sacramento della Penitenza la ripara o la restaura. In questo senso, non guarisce soltanto colui che viene ristabilito nella comunione ecclesiale, ma ha pure un effetto vivificante sulla vita della Chiesa che ha sofferto a causa del peccato di uno dei suoi membri (cfr 1Cor 12,26). Ristabilito o rinsaldato nella comunione dei santi, il peccatore viene fortificato dallo scambio dei beni spirituali tra tutte le membra vive del Corpo di Cristo... Il penitente perdonato si riconcilia con se stesso nel fondo più intimo del proprio essere, in cui ricupera la propria verità interiore; si riconcilia con i fratelli, da lui in qualche modo offesi e lesi; si riconcilia con la Chiesa, si riconcilia con tutto il creato.



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