Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Quaresima: prima domenica anno C

Antifona d'ingresso
Egli mi invocherà e io lo esaudirò;
gli darò salvezza e gloria,
lo sazierò con una lunga vita. (Sal 91,15-16)


Prima lettura
Dt 26,4-10
Professione di fede del popolo eletto.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo e disse:
«Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Aramèo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio».

Salmo responsoriale (90)
Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».

Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.

«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso».

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4,1-13)
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane”. Gesù gli rispose: “Sta scritto: ‘‘Non di solo pane vivrà l’uomo’’.Il diavolo lo condusse in alto, e mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse:“Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la dò a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me, tutto sarà tuo”. Gesù gli rispose: “Sta scritto:‘‘Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai’’.Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti:‘‘Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano’’; e anche: ‘‘Essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra’’. Gesù gli rispose: “È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo’’. Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.
Nel deserto Gesù subisce l’assalto della tentazione: il piacere, il potere, l’avere sono richiami forti, che Gesù rifiuta in nome del legame con il Padre, che è il tutto della sua vita, donata al progetto di Dio nonostante le lusinghe del mondo.

Nel deserto, dove è stato lo Spirito a condurti, tu sperimenti fino in fondo, Gesù, cosa significhi essere un uomo: un uomo che ha fame, un uomo che avverte il desiderio del potere e della ricchezza, un uomo che sogna di essere protetto ed esonerato da ogni malattia, da ogni incidente, da ogni male. Nel deserto, dove è stato lo Spirito a condurti, il tentatore ti suggerisce qualcosa di ben diverso da quello che il Padre ti chiede e lo fa in modo ipocrita, facendo appello proprio alla Scrittura e alla tua identità di Figlio di Dio.


Che cosa distinguerà la tua missione, dunque: i mezzi straordinari a tua disposizione o la fiducia  incrollabile nel Padre tuo? L’esercizio della forza, della potenza o l’offerta di un amore senza misura? Nel deserto, dove è stato lo Spirito a condurti, tu compi la scelta decisiva, a cui resterai fedele sempre anche nel giorno terribile in cui proprio tu, il Figlio, proverai cosa sia l’abbandono, la sofferenza profonda, la lacerazione del corpo e dell’anima, il tunnel oscuro della morte. Nel deserto, dove tu oggi ci hai condotto, tu chiedi anche a noi di affrontare le stesse prove con la tua stessa fiducia.

Preghiamo

O Signore, all’inizio di questo tempo quaresimale mi inviti a meditare, ancora una volta,
il racconto delle tentazioni, perché riscopra il cuore della lotta spirituale e soprattutto perché sperimenti
la vittoria sul male. Fà luce in noi perché i nostri sensi, purificati da te, siano in grado di entrare
in dialogo con te. Se il fuoco del tuo Amore divampa nel nostro cuore, al di là delle nostre aridità,
può dilagare la vita vera, che è pienezza di gioia. Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare
la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua sapienza, possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno,
testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. 


Ecco un'altra Quaresima, Signore, puntuale ogni anno, come la primavera. 
La Chiesa ci invita ad intraprendere un cammino di conversione per celebrare in verità 
la tua Pasqua di morte e risurrezione e rinascere a vita nuova. Sono le tue parole a guidarci 
per questo percorso austero in cui ognuno è chiamato a fare i conti con se stesso,
ma anche a scoprire la smisurata grandezza del tuo amore per noi.
Tu ci chiedi di vegliare sul nostro cuore perché è da lì che nasce il male e il bene,
l'egoismo e la generosità, la gelosia e lo spirito fraterno.
Tu ci chiedi di aprire il nostro cuore al tuo sguardo di misericordia,
alla luce che viene da te, per lasciarci trasformare e guarire dal tuo Spirito. 
Tu ci chiedi di dilatare e ringiovanire il nostro cuore: di lasciarci alle spalle
le antiche grettezze ed ottusità per farlo pulsare al ritmo del tuo. 
Allora saremo disposti a praticare una nuova solidarietà, 
capace di cambiare questa terra in una casa di fratelli.



 

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