Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Quarta domenica di Avvento (anno C)

Antifona d'ingresso
Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada
e dalle nubi scenda a noi il Giusto;
si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

Prima Lettura  Mic 5,1-4a
Da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele
 

Dal libro del profeta Michea

Così dice il Signore:
«E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!». 

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 79 (scarica il pdf e il salmo cantato)
Signore, fa' splendere il tuo volto
e noi saremo salvi.

   
Tu, pastore d'Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
 
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
 
Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
 
Seconda Lettura  Eb 10,5-10
Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.

Dalla lettera agli Ebrei

 
Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà"».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
 
Canto al Vangelo  Lc 1,38
Alleluia, alleluia.
Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola.

Alleluia.
  
  
Vangelo  Lc 1,39-45
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?

Dal vangelo secondo Luca
 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Ap­pena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bam­bino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orec­chi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Maria, Madre di Dio, lo Spirito Santo ti ha resa feconda della fecondità del divino, per una iniziativa gratuita ed esaltante del Signore che vuole ogni uomo partecipe della sua divinità: rendici desiderosi e orgogliosi di tale fecondità, disdegnando le banali fecondità terrene che generano labilità e insoddisfazione. Nel tuo cuore con la fede, prima che nella carne, hai generato Dio, offrendoti come serva obbediente al tuo Signore per il suo grandioso disegno: forma in noi un cuore come il tuo, vigile e generoso alla Parola e alla vocazione che il battesimo ci ha dato per generare Dio
nel nostro mondo di oggi. Sempre come partecipazione della fecondità della Chiesa, con la tua protezione di Madre, a servizio del mondo, per il Regno di Dio. Amen.


Se potessimo vedere quanto c’è di buono e misericordioso nel disegno di Dio per ciascuno di noi, anche nelle cose che chiamiamo banali, inutili, anonime, "saremmo tanto felici da gettarci tra le braccia della volontà divina con l’abbandono di un piccolo che si getta tra le braccia di sua madre. Agiremmo, in ogni circostanza, con l’intenzione di piacere a Dio… che desidera la nostra salvezza più di quanto la desideriamo noi stessi". Interpretiamo la vita, dunque, come il luogo dove possiamo incontrare il Signore, che rivela nella nostra storia il suo progetto d’amore. Sentiamoci grati a un Dio che ci viene incontro nella nostra piccolezza ed esultiamo, come Maria, che ha riconosciuto la potenza di Dio all’opera "nell’umiltà della sua serva" (Lc 1,46-48).
  


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